Catanzaro

Il prefetto di Catanzaro era stato costretto a prorogare la sessione del 2 maggio 1909 del Consiglio provinciale e riferiva al Ministero dell’Interno.

“[…] L’e(ccellenza) v(ostra) sa già che il consigliere provinciale Lombardi aveva presentato cinque proposte, iscritte al n. 39 dell’ordine del giorno che accludo.

 

Già prima delle disposizioni da v(ostra) e(ccellenza) impartite, avevo preso accordi col presidente del Consiglio e della Deputazione provinciale perché degli oggetti stessi si fosse evitata la discussione in Consiglio, trattandosi di argomenti estranei alla sua competenza. Non si poteva però evitare la discussione sull’oggetto segnato alla lettera E del n. 39 “accertamento se sia vero che contro il consesso della Provincia furono lanciate parole ingiuriose e relative azioni del Consiglio”, perché era materia evidentemente di competenza del consesso, direttamente interessato.

 

Ragione di questo accertamento era una frase che l’on. Squitti in un discorso pronunciato a Monteleone (oggi Vibo Valentia) dal balcone della casa del marchese Francica avrebbe il giorno successivo alla elezione politica, rivolto contro il Consiglio provinciale, qualificandolo fogna, in vista della guerra sleale che alcuni consiglieri provinciali gli avrebbero fatto durante la elezione.

 

Non solo il presidente del Consiglio provinciale aveva fatto pratiche nel senso di poter ritenere che la discussione sugli altri oggetti si sarebbe evitata, ma anche lo stesso proponente aveva lasciato capire che non avrebbe insistito sui primi quattro oggetti, e si sarebbe invece sfogato nelle proteste contro l'on. Squitti in occasione dell'’ggetto segnato alla lettera E.

 

Perché il consigliere Lombardi, socialista, e avversario accanitissimo dell’on. Squitti, contro lui essenzialmente appunta sempre le sue armi, ed in ispece (sic!) dopo le ultime elezioni, durante le quali gli ha fatto sempre guerra aspra, non cessa di ricercare ogni occasione per attaccarlo sui giornali, nei consessi, in tutti gli atti. A lui si associarono altri consiglieri provinciali, il Calcaterra, il Murmura (candidato succumbente contro l’on. Squitti alla deputazione politica), il Chimirri Luigi Filippo ed altri.

 

L’on. Squitti, venuto qui per la seduta del Consiglio provinciale, appunto perché si trattava di un fatto personale, ha creduto bene in principio di seduta fare una dichiarazione sull’ordine del giorno, e precisamente sul n. 39 lettera E, affermando categoricamente che egli si era ben guardato da qualsiasi parola men che riguardosa verso il Consiglio provinciale, che aveva bensì avuto espressioni di risentimento verso alcuni consiglieri, che lo avevano slealmente combattuto, ed appunto all’indirizzo di costoro egli aveva detto che se FOSSERO VERI I FATTI RIFERITIGLI, QUESTI CONSIGLIERI RIDURREBBERO UNA FOGNA IL CONSIGLIO PROVINCIALE. ma le dichiarazioni dell’on. Squitti non sono bastate, ed i consiglieri Lombardi, Iannoni (sindaco di Catanzaro), Murmura, Calcaterra ed altri hanno pronunciato verso di lui smentite ed attacchi violenti, ed anzi il consigliere Lombardi ha anche proposto un ordine del giorno, che però il presidente non ha voluto mettere in votazione e con ciò la discussione pel momento si è chiusa.

 

Ma, mentre si stava per passare ad altri oggetti segnati all’ordine del giorno, il consigliere Lombardi ha domandato la inversione dell’ordine del giorno stesso, per poter discutere sulla sua proposta di PROTESTA CONTRO L’INFAME ECCIDIO DI VALLELONGA, segnata alla lettera C del n. 39: Si è avuto subito un vivace dibattito, al quale ha preso parte attiva il presidente senatore De Seta, per evitare la inversione. Anche io ho fatto comprendere che tanto la inversione quanto la discussione erano inutili, trattandosi di argomento estraneo alla competenza del Consiglio. Si voleva discutere ad ogni costo per continuare in ispecie negli sfoghi contro l’on. Squitti ed il Consiglio era eccitatissimo.

 

Dal consigliere Lombardi specialmente anche nella discussione sulla pregiudiziale, venivano lanciate invettive ed insulti a carabinieri, funzionari, sottoprefetto e soprattutto all’on. Squitti, con qualifiche di assassinio ed altro: Non era assolutamente possibile, dato anche l’eccitamento del numeroso pubblico procedere oltre, e quando il Consiglio a grande maggioranza, compreso il deputato on. Casolini, ha deliberato la inversione, si è visto che far proseguire la sessione sarebbe stato andare certamente incontro a gravi inconvenienti. E perciò, data la persistenza del Consiglio stesso a voler discutere e deliberare sopra questo argomento illegale e dato, ripeto, il notevole e generale eccitamento, d’accordo col presidente del Consiglio on. senatore De Seta, ho prorogata la sessione di 15 giorni.

 

Si sono sollevate immediatamente violenti proteste ed un certo numero di consiglieri è rimasto nell’aula anche dopo l’uscita del pubblico, a votare proteste sia contro l’eccidio di Vallelonga, sia contro la proroga della sessione. […]”.((Roma, Archivio centrale dello Stato, Min. Int., Direz. Gen. Amm.ne civile, Div. Affari prov.li e com.li, b. 402).